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Seconda fase: Recupero e formulazione di un progetto di recupero

Nella seconda fase di recupero, oltre che continuare la psicoterapia di gruppo e individuale, al paziente viene proposta terapia farmacologica personalizzata che prevede l’uso di farmaci specifici per la terapia dell’alcolismo, il naltrexone, l’acamprosato e la terapia revulsiva con Disulphiram (Antabuse o Etiltox) per via orale. La terapia viene continuamente monitorata, verificando gli esiti del laboratorio indicativi delle ripresa di una buona efficienza epatica, e somministrata a dosi lentamente crescenti e sempre sotto controllo in clinica . Il farmaco Disulfiram (Antabuse) è un utile deterrente contro l’assunzione di alcolici, se assunto per via orale. Una dose di 200 mg (1/2 Cp)

fornisce, dopo pochi giorni di assunzione, un quantitativo di sostanza sufficiente a produrre una spiacevole e allarmante reazione in caso di assunzione di alcool. Le componenti di tale reazione RED (Reazione Etanolo Disulfiram) includono cefalea, vampate di rossore, malessere, dispnea, palpitazioni, vomito, ipotensione e tachicardia. Nelle reazioni più serie può seguire un collasso cardiocircolatorio, ed eccezionalmente si possono verificare esiti fatali, per cui queste eventualità devono essere spiegate al paziente prima di prescrivere disulfiram. Tuttavia, la RED non è solitamente così grave, ed anzi se all’assunzione di alcol non segue una reazione significativa è appropriato l’aumento alla dose standard di 400 mg/die.

Effetti collaterali del disulfiram possono verificarsi indipendentemente dall’assunzione ontemporanea di alcol. Effetti collaterali importanti, quali neuriti periferiche, convulsioni o sintomi psicotici, sono rari, e richiedono l’immediata cessazione del farmaco. Effetti indesiderati più comuni sono nausea, anoressia, sonnolenza, depressione, cefalea, astenia. La sonnolenza può essere contrastata assumendo il farmaco alla sera; in caso di persistenza di altri effetti indesiderati minori deve essere considerate una variazione della strategia terapeutica.

La maggiore difficoltà con l’assunzione orale di antabuse è quella di ottenere la persistente adesione al trattamento. Le persone affette da problemi di alcol dipendenza, pur avendo ricevuto la prescrizione di antabuse, possono non assumerlo, oppure interromperne prematuramente l’assunzione. Talvolta l’interruzione del farmaco sorge dalla pulsione di riprendere a bere , altre volte da calo della motivazione o dalla convinzione che la astensione di alcolici possa essere mantenuta con altri mezzi. Effettivamente molti alcolisti possono raggiungere l’astensione dall’alcol con strategie terapeutiche e riabilitative che non includono il disulfiram, ma un farmaco deterrente costituisce un utile complemento ad altre terapie, specialmente nelle prime fasi dell’astensione. Per questo, un metodo alternative di somministrazione è l’impianto sottocutaneo di compresse sterili di disulfiram. LINK 2

Sono attivi gruppi di psicoeducazione e di prevenzione della ricaduta, secondo un modello eclettico e personalizzato che fa riferimento alla teoria del cambiamento, all’approccio motivazionale, al TSP (programma dei dodici passi), al programma manualizzato di Daley e Marlatt, alla teoria della autoterapia di Kantzian. L’intervento su ogni singolo paziente si fonda su una accurata valutazione clinica e psicodiagnostica, nella considerazione che non esiste una unica cura valida per tutti.